IL RE DELLA COMMEDIA

di Luca Bottari

Beloved King of commedy recita l’epitaffio dedicato al primo grande attore comico del cinema. Sennet si era guadagnato l’eternità già in vita quando investì una somma considerevole per far mettere sulla collina del cinema la scritta da sogno “Hollywoodland”.

Michael Sinnot, in arte Mack Sennet, attore, regista, produttore e sceneggiatore, rivoluzionò il linguaggio cinematografico grazie ad una velocità in fase di montaggio in grado di soddisfare la realizzazione di una rappresentazione scenica che oscillava tra la tradizione circense e la farsa popolare. Gli anni venti del secolo del cinema sono ricordati per la propensione generale alla sperimentazione ed alla scoperta di generi e sottogeneri.

D.W. Griffith aveva creato il linguaggio cinematografico con il racconto di una storia credibile con riferimenti nel reale. Il taglio delle sue inquadrature ci dicevano da subito chi erano i cattivi. Sennett aveva compreso la portata del lavoro di Griffith ma finì per muoversi nella direzione opposta. Secondo i dettami del suo cinema la trasfigurazione grottesca del plot narrativo doveva mettere in discussione il punto di vista narrativo classico grazie alla mimica dei primi attori comici.

Questi cavalieri della commedia del divertissement si muovevano sulla scena sovraeccitati, alla ricerca di un no sense non sempre facilmente raggiungibile. Le scene comiche erano riconducibili allo schema dei film slapstick  che consisteva in un vorticoso susseguirsi di sberle, pugni, calci, torte in faccia, cadute, voli, rimbalzi, fughe ed inseguimenti, corse di gruppo indemoniate. La comicità espressa in questi cortometraggi si poteva definire anche cattiva, cinica. Gli spettatori assistevano alla rappresentazione del caos.  Sennet metteva in scena delle gag che erano immerse in un mondo parallelo scapestrato, sovversivo e liberatorio, dove le classi sociali più povere si facevano beffe di ricchi impettiti ed impietriti.

Gli investimenti in questo tipo di commedia erano ridotti in quanto il film era realizzato su una bobina di una decina di minuti, le scenografie erano quelle delle manifestazioni sportive e delle parate in uniforme. Sull’onda della crescita esponenziale delle sale di proiezione, la casa di produzione cinematografica Keystone Pictures, intuendo l’appeal di un leif motiv comico per gli spettatori, finisce per affidare a Bennet la creazione di personaggi incredibilmente originali come i poliziotti in modalità goffa, gli acrobati maldestri, le ragazze in costume da bagno provocatrici non volgari. Quest’ultime, nel film Bellezze al bagno, ottennero un successo tale che furono prodotte copie in serie, cosa non usuale per il tempo. I costumi da bagno femminili del periodo erano assai castigati. Sennett rivisitò i costumi tagliandone delle parti così da ottenere un grande successo di pubblico. Gli attori che danno vita a questi personaggi diventeranno più tardi grandi nomi dello showbitz come Gloria Swanson, Ben Turpin e Fatty.

Sennett ottenne il rispetto dei distributori ed il denaro necessario per realizzare decine di slapstick commedies scoprendo il talento del giovane Chaplin. La prima comica donna del cinema nasce con  Sennett. Mabel Normand fu una sua amante ma trovò ugualmente la sua strada tra le stelle del grande schermo. Il cinema comico creato da Sennet sarà d’ispirazione per Larry Semon “Ridolini“ ma anche per il nostro Fantozzi.

Sennett riuscì solo inizialmente senza problemi nel cambio di passo in favore dei film sonori, così come nella sperimentazione con il colore. Il suo film più noto è forse “Wrestling Swordfish”, in cui il regista sembra quasi usare tecniche desuete per rendere il tutto più bizzarro. Le collaborazioni di successo si susseguono, da Bing Crosby a Buster Keaton, con cui realizza il suo ultimo lavoro, “The Timid Young Man”.

Con l’innovazione tecnologica e la bancarotta della Paramount Pictures, Sennett cadde momentaneamente nell’oblio e fu vittima di un tracollo economico per poi tornare a Hollywood nel 1938 dove ritirerà il premio speciale Oscar alla carriera. La lunga scia d’influenza e notorietà del genere slapstick riprende vita con la televisione degli anni 50 che riscopre le comiche di Bennet come opere letteralmente geniali.

Durante la sua lunga vita Mack conobbe la potenza del dolore del grande comico triste. Il 12 gennaio 1934, a Mesa in Arizona, Sennett si ferì gravemente in un incidente automobilistico che portò la morte dell’artista blackface Charles Mack.

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